CLIL sta per “Content and Language Integrated Learning” ed è traducibile come “immersione linguistica”. Un progetto davvero molto interessante in quanto aiuta gli studenti a prendere dimestichezza con lingue come il francese e l’inglese.
A partire da questo anno scolastico, come previsto dalla riforma Gelmini del 2010, viene introdotto nel terzo, quarto, quinto anno dei Licei Linguistici e nel quinto anno dei Licei e degli Istituti tecnici.
Introdurre in tutte le scuole italiane questo tipo di attività didattica non è così semplice.
Oltre alla lingua in cui vengono svolte, le lezioni «Clil» si differenziano da quelle tradizionali in quanto includono l’uso delle nuove tecnologie e lavori di gruppo in modo che l’apprendimento nasca grazie ai «progetti» più che alle lezioni frontali. Per questo i professori devono partecipare a dei corsi di formazione organizzati dal ministero dell’istruzione che servono a formarli sia in merito alle tecnologie che rispetto alla lingua in cui avviene l’insegnamento.
Purtroppo i corsi non sono ancora stati erogati a tutti gli insegnanti che servirebbero per poter coprire le 15 000 classi in cui dovrebbe partire il CLIL e gli unici licei in cui il servizio partirà sicuramente senza ritardi sono quelli in cui i professori hanno una formazione linguistica adeguata per loro merito e che volontariamente copriranno le ore dedicate al CLIL. Per avviarlo in modo graduale, si è stabilito che le lezioni possano avvenire in videoconferenza con altre classi.
Cosa ne pensate di questo tipo di attività? Verrà attivato nelle vostre scuole? Raccontateci la vostra esperienza.