IL DIRITTO DI VOTO, UN TESORO SCONOSCIUTO
Nel corso della storia, il diritto di voto ha subito una trasformazione epocale, passando da un’esclusiva prerogativa di pochi privilegiati, secondo un sistema basato su Camere formate in base al censo, a un fondamento democratico che coinvolge tutti i cittadini. Se da un lato abbiamo assistito a conquiste significative, come, in Italia, l’introduzione del suffragio universale maschile nel 1912 e l’estensione del diritto di voto alle donne nel 1946, dall’altro, nell’ultimo periodo, stiamo assistendo a una preoccupante diminuzione della partecipazione alle elezioni.
I numeri parlano chiaro: se nel 1946 l’89% degli aventi diritto si recava alle urne, oggi ci troviamo di fronte a percentuali che oscillano tra il 30% e il 40% (come ad esempio il 36% alle elezioni del 2022). Questo dato certamente negativo ci obbliga a riflettere sulla salute della nostra democrazia e sull’impegno civico dei cittadini. In questo contesto, è fondamentale conoscere il significato del voto e l’importanza che esso riveste per il futuro della nostra società. Votare non è solo un diritto, ma anche un dovere civico. È l’atto concreto attraverso il quale ogni cittadino contribuisce alla costruzione del destino della collettività, oltre che del proprio. Il voto è il mezzo con cui si esercita il potere di influenzare le decisioni che costituiranno la vita del proprio Paese. Chi partecipa alle elezioni non è solo uno spettatore passivo, ma diventa protagonista attivo nel determinare le scelte politiche, sociali ed economiche della nazione.
La storia ci insegna che il diritto di voto è stato conquistato con lotte e sacrifici, come ad esempio il movimento delle suffragette tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, spesso a caro prezzo di vite umane. La possibilità di esprimere liberamente la propria volontà attraverso il voto è un patrimonio inestimabile, un’eredità preziosa che dobbiamo rispettare. Non votare equivale a sottrarsi alle decisioni politiche e alla partecipazione democratica, cioè a distaccarsi dalla società che ci circonda.
Oltre a essere un dovere civico, il voto è anche uno strumento di controllo sulla classe dirigente. È attraverso il voto che i cittadini esprimono il loro giudizio e il loro pensiero critico, positivo o negativo, sulla gestione del potere da parte dei rappresentanti; in più la partecipazione alle elezioni è un modo per chiedere conto delle decisioni prese in nome della collettività.
Le nuove generazioni devono comprendere che il voto è un investimento sul proprio futuro. Le decisioni prese oggi avranno un impatto duraturo sulle loro vite e sulle generazioni a venire. Abbandonare il diritto di voto significa rinunciare alla possibilità di costruire un Paese più giusto, equo e rispettoso dei diritti di tutti. Il voto non è solo un gesto individuale, ma un atto collettivo che definisce intere società. La bassa partecipazione alle elezioni è un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sul nostro impegno civico. Andare a votare è un atto di responsabilità verso noi stessi, verso le generazioni future e verso la democrazia.
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IL DIRITTO DI VOTO, UN TESORO SCONOSCIUTO
Nel corso della storia, il diritto di voto ha subito una trasformazione epocale, passando da un’esclusiva prerogativa di pochi privilegiati, secondo un sistema basato su Camere formate in base al censo, a un fondamento democratico che coinvolge tutti i cittadini. Se da un lato abbiamo assistito a conquiste significative, come, in Italia, l’introduzione del suffragio universale maschile nel 1912 e l’estensione del diritto di voto alle donne nel 1946, dall’altro, nell’ultimo periodo, stiamo assistendo a una preoccupante diminuzione della partecipazione alle elezioni.
I numeri parlano chiaro: se nel 1946 l’89% degli aventi diritto si recava alle urne, oggi ci troviamo di fronte a percentuali che oscillano tra il 30% e il 40% (come ad esempio il 36% alle elezioni del 2022). Questo dato certamente negativo ci obbliga a riflettere sulla salute della nostra democrazia e sull’impegno civico dei cittadini. In questo contesto, è fondamentale conoscere il significato del voto e l’importanza che esso riveste per il futuro della nostra società. Votare non è solo un diritto, ma anche un dovere civico. È l’atto concreto attraverso il quale ogni cittadino contribuisce alla costruzione del destino della collettività, oltre che del proprio. Il voto è il mezzo con cui si esercita il potere di influenzare le decisioni che costituiranno la vita del proprio Paese. Chi partecipa alle elezioni non è solo uno spettatore passivo, ma diventa protagonista attivo nel determinare le scelte politiche, sociali ed economiche della nazione.
La storia ci insegna che il diritto di voto è stato conquistato con lotte e sacrifici, come ad esempio il movimento delle suffragette tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, spesso a caro prezzo di vite umane. La possibilità di esprimere liberamente la propria volontà attraverso il voto è un patrimonio inestimabile, un’eredità preziosa che dobbiamo rispettare. Non votare equivale a sottrarsi alle decisioni politiche e alla partecipazione democratica, cioè a distaccarsi dalla società che ci circonda.
Oltre a essere un dovere civico, il voto è anche uno strumento di controllo sulla classe dirigente. È attraverso il voto che i cittadini esprimono il loro giudizio e il loro pensiero critico, positivo o negativo, sulla gestione del potere da parte dei rappresentanti; in più la partecipazione alle elezioni è un modo per chiedere conto delle decisioni prese in nome della collettività.
Le nuove generazioni devono comprendere che il voto è un investimento sul proprio futuro. Le decisioni prese oggi avranno un impatto duraturo sulle loro vite e sulle generazioni a venire. Abbandonare il diritto di voto significa rinunciare alla possibilità di costruire un Paese più giusto, equo e rispettoso dei diritti di tutti. Il voto non è solo un gesto individuale, ma un atto collettivo che definisce intere società. La bassa partecipazione alle elezioni è un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sul nostro impegno civico. Andare a votare è un atto di responsabilità verso noi stessi, verso le generazioni future e verso la democrazia.