Con oggi comincia ufficialmente un nuovo campionato!! Siete pronti?
Nicola Saldutti, blogger per il Corriere della Sera, questa settimana vi parla dei confini che dovrebbero esserci tra i singoli stati e l’Europa. Chiaramente non si parla di confini geografici ma di confini di politici e d’intervento. Avrete certamente visto o letto che sta succedendo in questi giorni tra l’Italia e l’Europa in particolare per quello che riguarda la riforma del cosiddetto “Fondo salva stati”. Questo fondo dovrebbe servire a tutelare gli stati qualora il debito dovesse andare in difficoltà o il sistema bancario subire dei contraccolpi. Il “Fondo salva stati” è oggi argomento di discussione e contrasti all’interno del Governo italiano. Partendo da questo il giornalista vi chiede quale può essere il giusto equilibro tra gli stati nazionali (come l’Italia, la Francia, la Germania – paesi fondatori della Comunità Europea) e l’organismo dell’Unione Europea che racchiude quasi tutti i paesi della vecchia Europa e che ha dei sistemi collettivi per la gestione economica e delle crisi? Dove deve finire il limite della Nazione e dove invece deve essere posto il limite della coabitazione di questo sistema “multilaterale”?
Luca Tremolada, blogger per Il Sole 24 Ore, questa settimana vi parla invece del cosiddetto “secolo Africano.” Si calcola che di qui al 2100 l’Africa svolgerà un ruolo qualitativamente diverso nello scenario internazionale. Si ipotizza che la forza lavoro, ad esempio, potrebbe quadruplicarsi. Si parla anche di megalopoli africane e le aziende hanno già cominciato ad investire, in primis quelle cinesi. Si registra anche che le performance delle start-up che stano nascendo su questo territorio siano davvero straordinarie. Non più quindi solo carestie, epidemie e fenomeni migratori ma anche la trasformazione del continente a soggetto economico molto innovativo. Voi cosa ne pensate? Come vedete questi possibili sviluppi?
Marcella Cocchi, blogger per il quotidiano.net, questa settimana vi parla di graffiti prendendo spunto da un fatto di cronaca locale e da un’inchiesta fatta dal suo giornale: “Ravenna dichiara guerra ai graffiti”. Nella città c’è un movimento di forte protesta contro i graffitari, o meglio contro chi imbratta i muri della città tanto che il comune ha stanziato nuovi fondi per la pulizia dei muri deturpati. Partiamo dal presupposto che non bisogna confondere la Street-Art (come quella di protesta di Bansky o quella di Blu) con gli imbrattamenti dei muri bisogna considerare che dietro questo tema c’è anche un problema di carattere giudiziario perché imbrattare i muri, che siano pubblici o privati, è un reato. La giornalista vi invita a condividere le vostre esperienze e a raccontare quelli che secondo voi sono degli imbrattamenti e quelli che invece delle “opere d’arte”.