Ciao ragazzi, eccoci per presentarvi i temi della diciannovesima settimana.
Gianna Fregonara torna a parlarvi di scuola e delle materie che studiate, anche perché avete iniziato da poco il secondo quadrimestre e vi state ormai dirigendo verso la fine dell’anno scolastico.
Come forse avrete letto, ha suscitato molte discussioni la notizia della cancellazione dell’elenco degli scrittori italiani portati ad esempio tra quelli da studiare negli ultimi anni delle scuole superiori. È stato cancellato perché ha generato diverse polemiche, perché si diceva che in questo elenco ci fossero solo scrittori del Nord.
Polemiche a parte, la Fregonara vi chiede di raccontarle qual è il vostro scrittore preferito, quello che assolutamente non può mancare nella vostra biblioteca personale, e di spiegarne il perché.
Massimo Esposti, nel video di questa settimana, vi mostra alcune immagini relative ai viaggi della speranza degli immigrati, che fuggono dai loro paesi in cerca di fortuna, agli sbarchi nelle coste Italiane e alla prima accoglienza che gli viene offerta, fotografie di bambini armati in paesi in guerra. Si tratta di scene che ci colpiscono tanto, ci lasciano un senso di amarezza, ci fanno sentire male e impotenti.
Tutte queste persone sono accomunate dal fatto che vivono nell’orrore, nella disperazione, spesso nella fame e nella sofferenza, a tal punto che la fuga risulta essere l’unica via d’uscita, l’ultima speranza rimasta.
Tra di loro, ci sono anche tanti ragazzi: immaginate di potergli scrivere una lettera. Cosa vorreste dirgli? Che cosa vorreste fargli capire?
Paolo Giacomin vi propone un tema che a che fare con il lavoro e con un Paese a noi molto vicino: la Germania. E lo fa mostrandovi la prima pagina de La Nazione di qualche giorno fa, che ritrae il primo ministro tedesco, Angela Merkel, e che ha per titolo “Fatevi furbi”.
Si tratta di un invito un po’ ironico ai giovani italiani ad andare in Germania per approfittare di un’iniziativa lanciata del governo tedesco, insieme all’EURES, per i ragazzi degli altri Paesi, con particolare riferimento all’Italia. In pratica, si offrono formazione e tirocini retribuiti, a condizione di imparare la lingua tedesca. L’obiettivo, non tanto celato, è quello di attirare “manodopera” sempre più specializzata che possa poi rimanere a lavorare nelle imprese tedesche.
Voi ragazzi approfittereste di un’occasione simile? Andreste a lavorare e studiare in un Paese straniero se questo vi consentisse di avere una serie di opportunità che qui non avreste?