Buongiorno ragazzi e bentornati a scuola!
Eccoci puntuali come sempre con i temi del lunedì.
Orsola Riva, per Corriere della Sera, oggi vi parla proprio di…scuola!
Questo è un periodo molto impegnativo per voi perché si chiude il primo quadrimestre, e la Riva vi chiede di fare un passo indietro per provare a pensare a una cosa che fate a scuola e che vi piace molto ma che vorreste poter fare di più.
Vi facciamo qualche esempio: magari vi piace lavorare in gruppo ma non ve lo fanno fare abbastanza spesso, oppure vi piacerebbe fare più ore di laboratorio di biologia, di chimica, di fisica, o magari vi piacerebbe fare più ore di ginnastica, magari vi piacerebbe poter fare teatro, perché vi aiuta a mettervi in gioco.
Sentitevi liberi di dire “anno nuovo, scuola nuova”: cosa vorreste fare di più e meglio?
Luca Tremolada per Il Sole 24 Ore vi parla di Carlos Tevez, l’ex campione bianconero di 32 anni che è andato a terminare la propria carriera nel campionato cinese per 32 milioni di euro.
Il Sole 24 Ore ha pubblicato una classifica degli stipendi medi, e in Italia gli stipendi risultano essere più bassi della media, questo porta alla “Fuga di Cervelli”: è normale cercare lavoro laddove la retribuzione risulti più consona.
Ma in un caso simile a quello di Tevez è normale chiedersi: meglio restare in Italia in un campionato glorioso e importante, o spostarsi verso un campionato meno importante ma meglio retribuito?
Tremolada vi chiede: E voi? Scegliete di stare a casa o scegliete di partire per l’estero?
Gianluigi Schiavon, per Quotidiano Nazionale, oggi ci parla di città senza libri.
Anche se può sembrare un libro di fantascienza, è realtà. Da un articolo di QN “Malati di shopping, poveri di libri. Ecco l’Italia che non legge più.” Infatti, ben tredici milioni di persone vivono in comuni senza una libreria.
Ecco i dati più significativi: il 21,1% della popolazione che risiede in comuni con più di 10 mila abitanti, non ha vicino una libreria. In sostanza, l’8,6% dei comuni italiani non hanno una libreria, e nelle isole e al sud, la percentuale di comuni senza librerie si alza fino al 33,3%.
E per quanto riguarda le biblioteche? non va di certo meglio: circa mezzo milione di studenti italiani frequenta scuole prive di biblioteche. Questi dati, forniti dall’Associazione Italiana Editori, spaventano: ci fanno apparire come un popolo che non bada a spese per vestirsi, ma non si cura della propria cultura.
Schiavon vi rivolge dunque la seguente domanda, città senza libri: voi ci andreste a vivere?