Buongiorno ragazzi,
ecco i temi proposti dai tre giornalisti per questa quinta settimana di concorso.
Orsola Riva, per il Corriere della Sera, vi parla di videogiochi come sport.
Il Comitato Olimpico, qualche giorno fa, ha fatto un primo clamoroso passo per il riconoscimento dei videogiochi come discipline olimpiche e quindi come attività sportive. Ormai i campionati di videogiochi sono diventati segretissimi, si contano 300 milioni di giocatori nel mondo da cui deriva un business di 600 milioni di dollari. Questi numeri derivano da tornei che hanno moltissimo pubblico. In America gli e- sports sono più seguiti dell’hockey. Resta il dubbio che ci siano altre discipline, come gli scacchi, che vengono tacciate di essere soltanto una disciplina mentale e non saranno probabilmente mai riconosciuti. Secondo alcuni per essere un campione di videogiochi bisogna mettere in atto tantissime qualità, bisogna avere i riflessi pronti e saper prendere decisioni in pochissimo tempo. Dunque la domanda che vi viene posta da Orsola Riva è la seguente: secondo voi è giusto che in prospettiva si riconosca il valore degli e-sports oppure c’è il rischio che si perda completamente il senso del confine tra reale e virtuale?
Luca Tremolada, per il Sole 24 Ore, oggi vi parla di smog e inquinamento.
Secondo i dati pubblicati sul Sole 24 Ore la città più green d’Italia è Mantova seguita da Trento e Bolzano e subito in coda da Parma.
Parliamo di città verdi perché la notizia di questi giorni riguarda lo smog e gli elevati tassi d’inquinamento. Il mese di ottobre è stato di per sé un mese tremendamente secco e privo di piogge. Quello che Tremolada vi propone è di studiare le cause dell’inquinamento. Perché le domeniche in molte città italiane non ci sono le macchine? Perché le automobili sono una delle cause sicuramente, ma storicamente la gran parte dell’inquinamento è dovuta ai riscaldamenti delle case e ai fertilizzanti azotati di cui si serve l’agricoltura. Tremolada vi invita a pensare: quali sono le vere ragioni dell’inquinamento? Scoprirlo è importante perché le scelte ambientali riguardano tutti noi e la nostra salute.
Gianluigi Schiavon, per il Quotidiano Nazionale, oggi vi parla della libertà.
Il giornalista vi chiede di fare un passo nel passato a quando avevate meno di quattordici anni e all’uscita da scuola venivano a prendervi i genitori. Secondo il Ministro Fedeli ai ragazzi delle medie serve un adulto che li recuperi all’uscita di scuola e questa notizia ha messo in difficoltà sia i genitori che gli insegnanti. La vicenda nasce da una condanna della Cassazione ai danni del Ministero dell’Istruzione per la morte di un ragazzino di 15 anni, investito all’uscita da scuola. Dopo il discorso della Ministra dell’Istruzione molti hanno cominciato ad organizzarsi con un sistema di deleghe per permettere anche ad un solo genitore di poter accompagnare a casa l’intera classe. Il ministro Fedeli però ha replicato che la legge è legge e le liberatorie non la rispettano.
Il tema è comunque più ampio, lo psicologo Crepet si esprime in merito parlando della possibilità che la nuova generazione diventi una generazione di bamboccioni. “Permettiamo ad una quattordicenne di andare in discoteca ma non di prendere l’autobus da sola”, dice l’esperto. Dunque il tema è la libertà.
La domanda per voi è: la libertà aiuta a crescere?