Buongiorno ragazzi,
ecco i temi che Orsola Riva, Luca Tremolada e Gianluigi Schiavon hanno pensato per voi questa settimana.
Orsola Riva, per il Corriere della Sera, vi parla dell’esposizione mediatica del figlio di Chiara Ferragni e Fedez.
Il 19 marzo scorso è nato Leone Lucia, un bambino bellissimo nato dall’unione del rapper Federico Lucia ( in arte Fedez) e la fashion blogger Chiara Ferragni. Sin dal primo giorno di vita le foto del bambino sono apparse sui social e hai raggiunto i milioni d’utenti che seguono i due ragazzi, tutto nel segno del marchio e della griffe ovviamente.
L’evento della nascita di un bambino è sempre un momento gioioso e tutti si augurano per lui e per i suoi genitori la massima felicità e tutto il bene, però questa continua esposizione di immagini del piccolo per la giornalista risulta un po’ eccessiva. Forse alcuni eventi dovrebbero rimanere privati o magari essere condivisi pochissimo, magari non sui social ma con gli amici.
Per questo la giornalista vi chiede: secondo voi i genitori fanno bene o male a esporre il bambino sui social? Vi sembra che ci sia un limite che bisogna porsi nel postare foto di un piccolo al quale non si può chiedere se è d’accordo, oppure è bene così?
Luca Tremolada, per il Sole 24 Ore, vi parla delle auto a guida autonoma.
In Arizona si è verificato il primo incidente mortale di un’ auto a guida autonoma e subito è scoppiata la bufera. Sono stati sospesi i test e si ragiona sul furo di quella che sembra una delle grandi svolte tecnologiche: cioè la possibilità di viaggiare su un auto che si guida da sola.
Quello che va studiato e capito è il contesto dentro il quale cadono queste notizie: le auto stanno subendo un processo evolutivo straordinario, si sta passando all’elettrico e la guida autonoma è sicuramente uno degli scenari a cui le industrie stanno guardando.
Chiaramente di questi fenomeni vanno tenute in conto le regole, la responsabilità, le assicurazioni, ecc. Su questi fenomeni non abbiamo alcun tipo di potere perché non passano per il volere democratico delle persone, ma per strade autonome. Però possiamo esprimere, secondo il giornalista, una nostra idea di società e anche di futuro.
Per questo motivo Tremolada vi chiede: l’idea di viaggiare senza guidatore o senza guidare vi piacerebbe?
Gianluigi Schiavon, per il Quotidiano Nazionale, vi parla della medicina chiamata musica.
Gli esperti dicono che a volte la musica può alleviare il dolore, altre volte cura, sicuramente è un anti stress.
A metà tra l’arte e la scienza c’è la musicoterapia in cui crede molto un noto musicista: Uto Ughi, grande violinista. Secondo lui le note aiutano a liberarsi dalle ossessioni, a lui in particolare hanno regalato concentrazione e affinamento del senso estetico, fin dall’infanzia tengono allenati corpo e cervello.
Il violinista dice di aver partecipato a un congresso con psicologi, medici e scrittori a Ferrara dove è emerso che la musica aiuta a liberarsi dallo stress, da nevrosi e anche da ossessioni e da incubi. Secondo il violinista la medicina più efficace è la musica di Mozart perché è creata assolutamente senza filtri. Mozart scriveva di getto, quasi senza ripensamenti e correzioni.
Anche il giornalista ammette di avere una passione in fatto di musica, la sua è Tchaikovsky. Le sue sei sinfonie rappresentano i maremoti che il compositore aveva nell’anima: ci sono adagi che fanno da contrapposizione a musiche più tumultuose. Schiavon crede che ascoltare queste sinfonie rappresentino un po’ le giornate di ognuno di noi, piene di alti e di bassi.
Uto Ughi crede che i concerti siano un incredibile fenomeno di comunicazione dove si offre la musica a mille, duemila persone che restituiscono un’energia positiva. tra chi interpreta e chi riceve si sviluppa un reciproco scambio di vibrazioni, un dialogo misterioso “che fa bene”.
L’Associazione Mozart 14 ha realizzato il pensiero di Claudio Abbado, un grande maestro recentemente scomparso, andando nelle carceri degli ospedali e in pediatria. la musica è liberatoria, reca conforto, permette di elaborare il disagio causato dal sentirsi recluso o dal ritrovarsi in ospedale. la musica può alleviare gli stati d’ansia e la percezione del dolore e placa il pianto.
A questo punto la domanda per voi è: la musica è una medicina per voi? E se si quale tipo di musica?