Il nuovo capitolo dell’Open dei Poeti, la sfida a colpi di versi tra i più grandi letterati della nostra storia, si è concluso! Gli studenti hanno votato e commentato, citando le poesie del proprio poeta preferito!
Dopo gli splendidi duelli delle scorse settimane (Leopardi-Alfieri, Foscolo-Marinetti, Ariosto-Tasso, D’Annunzio-Pascoli, Manzoni-Carducci e la recentessima Cavalcanti-Ungaretti) oggi è il turno di un grande incrocio tra due meravigliosi poeti: Umberto Saba contro Eugenio Montale.
E’ una sfida tra due grandissimi interpreti del ‘900, una gara fra due città di mare quali Trieste e Genova o utilizzando la metafora del calcio fra La Triestina e il Genoa. A questo ci è utile la stessa parola “rete”, utilizzata da entrambi i poeti, per coglierne in due righe la diversità.
Saba, poesia “Goal” da “Parole 1934:
“Presso la rete inviolata il portiere / l’altro, è rimasto…la sua gioia si fa una capriola…”. Anche il portiere della squadra che ha segnato un goal vuole partecipare, pur così lontano, alla felicità dei compagni. La poesia di Saba ha un linguaggio semplice, vicino al parlare e alle cose quotidiane, lirica degli affetti intimi, l’amicizia, la famiglia, la solidarietà verso il prossimo.
Montale, poesia “In limine” da “Ossi di seppia” 1924:
“Cerca una maglia rotta nella rete / che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!”. Qui la rete è un limite invalicabile, che racchiude il nostro destino. La salvezza è trovare uno spiraglio che ci faccia fuggire da una vita inautentica.
I versi di Montale hanno uno stile essenziale e meditativo, sono segnati dal pessimismo, da un sentimento doloroso dell’esistenza.
Come sempre, vota e commenta!