In un mondo molto cambiato dalla disillusione e dalla crisi, la pubblicità viene ormai percepita in modo negativo dai consumatori ed è sempre più difficile per le aziende parlare con i propri potenziali clienti e raccontarsi.
Siamo quindi arrivati all’advertising civile, che punta sul forte impatto emozionale e sui veri bisogni della gente per avvicinare le persone ai propri prodotti e ai propri valori dichiarati.
Soppesate le accuse di mercificazione di concetti e personaggi esemplari, resta il fatto che alcune pubblicità ci permettono di conoscere e ricordare personaggi e concetti importanti per la storia italiana e mondiale. Ne è un esempio la pubblicità di Telecom Italia del 2004 che vedeva come protagonista Gandhi e il suo celebre discorso, domandandosi quale sarebbe l’impatto del pensiero di questo grande personaggio e uomo del ‘900 se potesse comunicare con i mezzi di comunicazione a nostra disposizione oggi, nello specifico internet:
Un piccolo brand che produce occhiali da sole, con un piccolo budget, si è servito invece dell’esortazione alla bellezza di Peppino Impastato. La pubblicità, rivolta sopratutto al pubblico giovane e passata su MTV, è servita per ricordarci questo personaggio e a stimolare un dibattito che ha riportato in televisione il film a lui dedicato: “I 100 passi”.
Altro esempio di campagna dai risvolti sociali è quella molto recente della Cheerios: “The Cheerios Effect” è una serie di video che parlano del concetto di famiglia in maniera toccante e anticonformista. Con la campagna non si desidera solo dare una nuova immagine al prodotto ma anche promuovere nuovi modelli e l’accettazione delle differenze e delle disabilità.
Guardatele entrambe, siamo certi che la lingua inglese non sia un problema per voi; sono davvero toccanti!
Ci volete segnalare qualche altra toccante pubblicità che avete visto?
La pubblicità può essere uno strumento di civiltà
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