Per la prima volta nella storia una nazione del Sud America ospita le Olimpiadi estive. La città di Rio de Janeiro in Brasile è ora sotto gli occhi di tutti: si criticano i lavori non ancora terminati alla cittadella olimpica e l’ingente spesa di denaro in una città in cui un abitante su cinque vive in una favela.
C’è anche una giustificata e fremente attesa per quello che è uno degli eventi sportivi più importanti per chi fa dello sport la sua vita. Il 5 agosto è stata inaugurata al famosissimo stadio Maracanà la trentunesima edizione. Ma attenzione: dei 30 Giochi conteggiati, solo 27 sono stati effettivamente giocati, con cadenza quadriennale, dall’anno di fondazione di questa istituzione da parte del francese Pierre de Coubertin nel 1896. Per quale motivo 3 edizioni non vennero disputate? A causa della Prima e della Seconda Guerra Mondiale tali olimpiadi vennero assegnate, ma mai giocate.
Ai Giochi Olimpici di Rio 2016 partecipano 10.500 atleti provenienti da 206 paesi diversi, che gareggiano per vincere le medaglie di 42 discipline (28 sport). La Cina, con 416 atleti, rappresenta la squadra più numerosa di questi Giochi. Pensate che gli atleti siano molti? Allora vi incuriosirà il fatto che i giornalisti che coprono l’evento sono ben 25.000!
Ci sono due new entry fra gli sport: golf e rugby. Inoltre, una delle novità di questa Olimpiade ben rappresenta il momento storico che stiamo vivendo, durante il quale le guerre stanno sconvolgendo abitudini e nazioni: tra i partecipanti c’è una squadra olimpica non nazionale composta da 10 atleti rifugiati che non avrebbero potuto partecipare con nessun paese per la mancanza di cittadinanza e lo stato di esuli. È composta da 2 nuotatori siriani, cinque Sudanesi dell’atletica, due judoka della Repubblica del Congo e un Etiope dell’atletica. Anche uno dei 12.000 tedofori (coloro che portano la fiamma olimpica da Atene alla città dove i Giochi Olimpici hanno luogo attraverso 329 città) è un rifugiato.
Una novità positiva invece è legata alla partecipazione dell’Arabia Saudita, che per la prima volta nella storia ha dato il permesso a quattro atlete donne di prender parte alle Olimpiadi, contrariamente alle restrittive leggi di carattere religioso che limitano la vita delle donne nel paese. Le Olimpiadi nell’antica Grecia erano riservate ai soli uomini, ma non dobbiamo ricercare nella storia remota l’esclusione delle donne dai giochi olimpici. Anche durante la prima edizione di quelli moderni- che si disputò ad Atene – alle donne non era permesso parteciparvi. Oggigiorno non ci sono discipline che non vedano la partecipazione delle donne e questa è decisamente l’edizione con il maggior numero di atlete di sesso femminile.
Gli atleti italiani a Rio per questo grande evento sono 297 e, fra loro, il portabandiera è stata proprio una donna: la nuotatrice Federica Pellegrini. L’età media degli atleti italiani è di 27 anni: l’azzurro più “anziano” ha 46 anni, mentre l’atleta più giovane ne ha solo 17. Ben 33 degli atleti italiani hanno già vinto almeno una medaglia alle Olimpiadi.
Non ci siamo dimenticati delle immancabili mascotte! Quella di Rio 2016 si chiama Vinicius, nome scelto attraverso un sondaggio. Si tratta di un essere simile a un gatto composto da parti di diversi animali tipici del Brasile. Questo personaggio, così come la mascotte delle Paralimpiadi Tom, vuole simboleggiare la biodiversità delle specie animali e della flora del paese. Tom infatti è un colorato alberello!
Ebbene, ora sapete tutto su queste Olimpiadi carioca brasiliane. Le state seguendo in TV? Buona visione!