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Vi è mai capitato di dover scrivere un testo e di non trovare le parole, o meglio la parola, per esprimere il concetto che avete in mente? Spesso, in questi casi, si ricorre a termini che provengono dalle altre lingue, magari entrati a far parte del nostro lessico quotidiano o, tante volte, anche ufficialmente “ammessi” nel vocabolario.

 

Il più delle volte questo accade per tutti quei vocaboli che non hanno un corrispondente diretto nella nostra lingua. Ed è sulla base di questo che l’illustratrice londinese Marija Tiurina ha realizzato un progetto artistico, intitolato Untranslatable Words (parole intraducibili), in cui ha raccolto alcune parole che non hanno un termine corrispondente in lingua inglese, spiegandole visivamente con le sue illustrazioni ma anche verbalmente con le descrizioni corredate.

 

Ve ne mostriamo alcune, rimandandovi al sito dell’artista per scoprirle tutte:

 

 

Age-otori: in Giapponese significa “vedersi peggiore dopo un taglio di capelli”

 

 

Luftmensch: in lingua yiddish si riferisce ad una persona un po’ sognatrice. Letteralmente significa: “Persona in aria”.

 

 

 

 Baku-shan: sempre in Giapponese, significa “ragazza bellissima, fin tanto che è vista di spalle”!

 

 

Gurfa: in Arabo indica la quantità d’acqua che può essere raccolta con le mani.

 

 

 Palegg: in Norvegese è utilizzato per indicare qualcosa o tutto ciò che si può mettere su una fetta di pane!

 

 
Bell’idea, non trovate? E voi ragazzi, conoscete qualche parola in un’altra lingua che non ha corrispondente in Italiano? Raccontatecelo nei commenti!

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