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l’intero settore delle auto si è trovato a dover affrontare il processo di transizione verso i veicoli elettrici, ancora molto costosi e poco interessanti per i consumatori europei; mentre risente della forte concorrenza della Cina, che al contrario ha investito molto sui veicoli elettrici.

La crisi si evidenzia dall’andamento delle vendite di veicoli nuovi. Secondo gli ultimi dati dell’ACEA, l’associazione europea dei produttori di auto, ad agosto le immatricolazioni in Unione Europea sono state il 18 per cento in meno rispetto ad agosto del 2023. In Italia le immatricolazioni sono state il 13 per cento in meno di un anno fa.

Nei primi otto mesi del 2024, le vendite complessive di veicoli sono comunque cresciute dell’1,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023; mentre le vendite di auto elettriche sono risultate dell’8,3 per cento in meno. Però è proprio l’andamento di quelle elettriche che annuncerà le prospettive future per il settore, perché dal 2035 nell’Unione Europea non sarà più possibile vendere nuovi veicoli a diesel o a benzina. E questo fa parte di un ambizioso progetto europeo per contrastare il riscaldamento globale.

L’Unione Europea però ha imposto alcuni obiettivi intermedi per limitare gradualmente le emissioni delle nuove auto: il primo di questi obiettivi è nel 2025, che imporrà ai produttori di non superare una media di 95 grammi di anidride carbonica al chilometro. Tuttavia questo è un obiettivo che ha spinto alcune aziende a sospendere gli obiettivi a lungo termine per lo sviluppo di modelli completamente elettrici, promuovendo invece la produzione di veicoli ibridi.

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