Dopo decine di anni è successo l’impensabile: il viaggio sulla Luna ha
ormai una priorità secondaria.
Negli anni ’60, ben cinquant’anni anni fa, una delle nostre più grandi ambizioni si
avverava. Gli esseri umani avevano sognato più e più volte di calpestare il suolo
lunare, alcuni per imbattersi in nuovi esseri viventi e altri per ritrovarvi le
cose che l’umanità aveva perso. Ma quell’evento ha segnato per sempre la
storia dell’uomo; in quel momento gli è stata data la possibilità di sognare
oltre i margini del mondo stesso.
Ma oggi – chi lo avrebbe mai pensato – l’uomo ha formalmente dichiarato
che la Luna non è più il centro della sua ricerca spaziale, perché Marte lo è
diventato: i costi spaziali sono aumentati esponenzialmente
e l’umanità è stata praticamente costretta a scegliere in che modo
proseguire la sua ricerca interplanetaria. Il suolo lunare è già stato solcato
da cinque Paesi dopo che, per raggiungerlo, sono stati investiti già molti soldi, mentre Marte,
una meta ancora troppo sconosciuta e affascinante, ha bisogno di più fondi,
più ricerca e più attenzione.
E forse, questo evento ha un significato ancora maggiore dello sbarco sulla
Luna per la storia dell’umanità. Noi sappiamo che negli anni ‘60 è
diventato possibile quel viaggio infinito che attendeva l’uomo da tutta la
sua vita, ma oggi, nel 2024, è stato fatto il primo passo di un nuovo viaggio:
la possibilità nata con la Luna è diventata realtà nel momento in cui
l’uomo ha proseguito il suo cammino adocchiando nel cosmo una seconda
meta, una nuova fonte di scoperta.
Perciò si potrebbe dire che i viaggi lunari sono stati sospesi e che l’uomo,
per sua tracotanza, ha scelto di inseguire un ulteriore obiettivo senza
soffermarsi a considerare che non conosce pienamente il luogo in cui abita e il satellite appena raggiunto. Eppure la
ricerca consiste esattamente in questo: come è infinito il viaggio che si
prospetta al di là del Sistema solare, e ancora di più quello al di là della Via
lattea, è interminabile la scoperta di ciò che si trova qui sulla Terra;
nonostante sia stato scoperto l’impensabile riguardo al nostro Pianeta,
l’uomo non accetterà mai una fine allo scopribile e alla sua sete
di conoscenza.
Non penso che la ricerca della conoscenza, che riguardi la Terra sia che sia rivolta lo
spazio siderale, si porrà mai un limite oltre a quelli naturali. Credo che
Marte sia solo un secondo grande inizio, che dopo Marte sarà Venere il
nuovo fuoco del nostro interesse, e che dopo questo arriverà lo studio di
ciò che sta al di fuori del Sistema solare, mentre la ricerca terrestre andrà
avanti con discrezione. Quindi si guardi alla scelta di Marte come a un
progresso e non come ad una dubbia preferenza. Che la conoscenza
avanzi.